Pensi a quella ragazza che ti interessa, ma che è indecisa. Parli, dici cazzate e improvvisi discorsi seri, provi in molti modi a vederla spesso, ma aspetti la prossima "uscita" e speri.
Pensi a tutti gli esami che devi dare, o che hai dato ma non hai passato [e che quindi devi ridàre (devi ridère per non piangère)]. Intanto aspetti il prossimo appello e speri.
Pensi ai tuoi amici, che rivedrai se va bene una volta a settimana, causa il pensiero qui sopra (n.d.M.: l'università) e speri di non perdere troppo il legame creatosi in 2-3 anni di cazzeggio e "studio". Provi ogni tanto a tornare, aspetti la prossima settimana e speri.
Pensi a tutti gli esami che devi dare, o che hai dato ma non hai passato [e che quindi devi ridàre (devi ridère per non piangère)]. Intanto aspetti il prossimo appello e speri.
Pensi ai tuoi amici, che rivedrai se va bene una volta a settimana, causa il pensiero qui sopra (n.d.M.: l'università) e speri di non perdere troppo il legame creatosi in 2-3 anni di cazzeggio e "studio". Provi ogni tanto a tornare, aspetti la prossima settimana e speri.
Qualcuno, che non nominerò (per il semplice fatto che non riesco a scrivere il suo cognome senza cercarlo su google) dice(va) che "La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia" (no, non è un personaggio di Davide La Rosa che sa parlare in Times New Roman): magari è vero, però noia, piacere, dolore e gioia sono solo 4 punti di tutta la curva percorsa dal pendolo. Gli altri punti sono attesa. Dato che secondo Riemann tutto quel percorso è integrabile se provvisto al massimo di un insieme numerabile di punti di discontinuità, e dato che questo integrale non cambia in questa evenienza e dato che i punti in questione sono solo 4, direi che la vita è un'attesa.
[Lasciamo perdere la morte per ora (sono talmente ritardatario che arriverei tardi al mio funerale)]
Un altro tizio (questa volta potrei scrivere il suo nome, ma lo lascerò nell'anonimato per questioni di privacy, dato che mi ha denunciato per stalking) disse in un suo componimento che l'attesa è il bello di un evento, di un fatto. Finché c'è l'attesa per un lieto evento, chiunque è felice, si prepara trepidante (di gioia), si fa grandi sogni sul momento che aspetta, gioisce ora e rimarrà deluso poi.
Bah, io vorrei vivere quel momento più spesso, e passare meno tempo ad aspettarlo. L'attesa non cambia i fatti, il fatto che io stia qui, ad ingannare il mio tempo scrivendo non modificherà nessuno dei punti che prima ho elencato.
"Se la vita ti dona dei limoni" cosa faresti?
"Se la vita ti dona dei limoni, fai limonata" alcuni dicono. Uno invece dice (è una citazione libera, non ricordo le esatte parole, non nominerò il tipo che l'ha pronunciate solo per evitare di sembrare totalmente pazzo) "se la vita ti dona dei limoni, fanculo i limoni, chiamerò i miei ingegneri chimici (n.d.M.: bleah, ingegneri) e dirò loro di creare un combustibile a base di limoni, così da poter dare fuoco alla casa di chi mi dona i limoni!".
Già, incazzarsi. Sarebbe la risposta a molti dei quesiti fondamentali sulla Vita, l'Universo e Tutto Quanto (ho detto la risposta a molti, non a tutti i quesiti fondamentali).Solo che non ne sono capace: o meglio, ne sono capace, ma non in proporzioni adeguate allo stimoli e quando serve davvero. Quando ne sarò capace, lo farò volentieri. Per ora attendo.
Dai improbabili tipi/e che leggete questo blog, ci si riaggiorna quando mi andrà. Fino ad allora s'aspetta.
Pace e prosperità.
Sircalist.
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biriabbabuja